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Covid-19: l’utilità dei test rapidi

Un alleato fondamentale per limitare il contagio da Covid-19 è il tampone. 

I tamponi sono stati e sono, infatti, un mezzo fondamentale per l’individuazione del virus, che permettono un tracciamento e un monitoraggio dell’andamento della pandemia. 

 

Tipi di tamponi 

Con il proseguire della pandemia da Covid-19 anche il settore dei tamponi ha fatto numerosi progressi, sviluppando nuovi metodi di diagnosi. La divisione principale che, ad oggi, si può fare è quella tra tamponi ad uso professionale e per autodiagnosi. 

 

  • Tamponi ad uso professionale

Ad oggi esistono due tipi di tamponi ad uso professionale: il tampone molecolare e il tampone antigenico rapido. 

Il tampone antigenico rapido è un’indagine di tipo qualitativo, che si basa sulla ricerca nel muco nasale o nella faringe, della presenza di proteine virali espresse sulla superficie di SARS-CoV-2. I tempi di risposta sono molto brevi,15-30 minuti circa.

Mentre il test molecolare evidenzia la presenza di geni virali di SARS-CoV-2 all’interno dell’organismo e viene effettuato, in genere, per confermare la positività al test rapido, in quanto è attualmente il più affidabile. L’analisi può essere effettuata solo in laboratori specializzati e richiede dalle 2 alle 6 ore circa, dal momento in cui il campione viene processato.

 

  • Tamponi per autodiagnosi

Il test fai da te Covid-19 è un test rapido di tipo antigenico, il cui esito consente di verificare in autonomia, se si è entrati in contatto con il virus. È necessario successivamente ad un risultato positivo, effettuare comunque un test rapido o molecolare in un laboratorio specializzato.

 

Quando fare il tampone

Il tampone con autodiagnosi può essere utile da effettuare nel caso di : 

  • Di contatto con positivo al Covid

 

Il tampone rapido, proprio per la sua tempestività, permette di individuare in breve tempo la contagiosità ed è da effettuare principalmente nei casi di: 

  • Un presunto o conclamato contatto a rischio con persona infetta. Sia qualora non si presentino sintomi, che nel caso in cui siano presenti. Le tempistiche corrette per effettuarlo sono dalle 48-72 ore a 5 giorni dal contatto.
  • In via preventiva, nel caso di un incontro con soggetti fragili e a rischio

Il tampone molecolare, invece, è consigliato eseguirlo nei seguenti casi: 

  • Se si è stati a contatto con una persona infetta
  • Se si effettuato un test rapido con esito positivo, per confermare la positività

 

L’importanza delle mascherine chirurgiche durante il Covid-19 e non solo

Il Covid-19 è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con una persona infetta. Le vie primarie di trasmissione sono le goccioline salivari emesse dalla persona che ha contratto il virus. 

Fin dai primi momenti della diffusione del contagio da Covid-19 è stata individuata l’importanza dell’utilizzo delle mascherine per il controllo dei contagi.

A distanza ormai di tempo dallo scoppio della pandemia, è chiaro come l’utilizzo della mascherina diminuisca sensibilmente la possibilità di contrarre il virus.  

Soprattutto con l’evoluzione del Covid-19, con tutte le sue varianti, che viene contratto sempre più spesso in maniera asintomatica, risulta fondamentale la protezione della mascherina. 

 

Tipi di mascherine

Le mascherine possono essere di diversi tipi, in base alle necessità di utilizzo.

 Si possono dividere in due macro-categorie:

  • Mascherine chirurgiche: sono un dispositivo medico, che protegge chi la indossa e gli altri. Hanno una capacità filtrante  superiore al 95% verso l’esterno e di circa il 20% verso l’interno.
  • Mascherine FFP1, FFP2 e FFP3: sono dispositivi di protezione individuale, che possono essere con valvola, per proteggere chi le indossa; o senza valvola, per proteggere chi le indossa e gli altri.

Utilizzo sbagliato

 

È importante sottolineare il fatto che un utilizzo errato della mascherina ne può compromettere completamente il funzionamento. È, infatti, fondamentale posizionare il dispositivo di protezione in maniera corretta, coprendo naso e bocca completamente. È necessario,  anche, sostituire la mascherina frequentemente, in quanto con il passare delle ore perde gradualmente la sua efficacia. 

Vediamo, nel dettaglio, alcune indicazioni per indossare correttamente la mascherina: 

 

  1. Lavare o disinfettare con cura le mani, prima di prendere la mascherina
  2. Posizionare la mascherina in modo da coprire sia naso che bocca
  3. Toccare la mascherina il meno possibile
  4. Lavare o disinfettare le mani prima di rimuovere la mascherina
  5. Per togliere la mascherina utilizzare gli elastici laterali senza toccare la parte centrale. 

 

Utili, non solo per il Covid

 

Oggi utilizziamo le mascherine nella vita di tutti i giorni in maniera naturale, ma fino ad un paio di anni fa erano un oggetto completamente estraneo all’utilizzo quotidiano. 

In realtà, le mascherine non sono utili solo per evitare la trasmissione del Covid, come si potrebbe comunemente pensare.

In molte culture, soprattutto in Asia, infatti, le mascherine erano frequentemente utilizzate già prima della diffusione del Covid-19, per prevenire il contagio di comuni influenze. Indossare la  mascherina, in queste zone, è visto come un gesto di rispetto e responsabilità per la comunità. 

 

 

Acido ialuronico: una sostanza, infinite proprietà

Cos’è 

 

 

L’acido ialuronico è una macromolecola igroscopica, prodotta naturalmente nel corpo. È una componente fondamentale del tessuto connettivo umano e della matrice extracellulare. Il fatto che la sua struttura sia conservata lungo tutta la catena evolutiva testimonia la sua fondamentale importanza.

L’acido ialuronico si trova in elevata concentrazione nel derma, nelle cartilagini articolari e nel liquido sinoviale, che riempie le cavità articolari; nei tendini e anche nell’umor vitreo dell’occhio.

 

Proprietà

L’acido ialuronico ha la grande capacità di assorbire e trattenere umidità, che conferisce idratazione ed elasticità a molte parti del corpo. L’acido ialuronico ha quindi proprietà idratanti, in quanto è in grado di restituire volume e tono alla pelle. 

Quando un organismo è giovane produce regolarmente acido ialuronico, che inizia a diminuire, invece, con l’avanzare dell’età, per il naturale rallentamento della sua produzione da parte dell’organismo. Con il rallentamento della produzione di acido ialuronico si fa incontro alla perdita di capacità di trattenere umidità da parte della pelle  e si avvia un processo di disidratazione che porta a secchezza, perdita di elasticità, formazione di rughe. L’acido ialuronico ha, inoltre, proprietà cicatrizzanti, promuove la rigenerazione del tessuto connettivo e il rinnovamento della pelle nelle zone danneggiate.

Produzione 

Fino ad un po’ di tempo fa questa molecola era estratta principalmente dalla cresta del gallo, che è il tessuto animale con la maggior concentrazione di acido ialuronico, o dalle cartilagini dei suini, ma con il tempo l’evoluzione della tecnologia ha portato ad una produzione di tipo vegetale, attraverso la biofermentazione batterica.

 

Impiego

L’acido ialuronico può essere assunto per via orale, iniettato o applicato sulla pelle, tramite sieri, creme, fiale.Tra i campi in cui viene utilizzato più di frequente ci sono la dermatologia, la reumatologia, l’artrologia, la chirurgia estetica, la cosmetica e l’oculistica. 

Uno degli impieghi più frequenti dell’acido ialuronico è sicuramente quello in ambito cosmetico. Questa sostanza infatti, proprio per le sue proprietà idratanti e anti-age, spiegate precedentemente, è un ottimo alleato della cosmesi. L’acido ialuronico viene impiegato per la creazione di creme nel settore cosmetico, ma anche iniettato direttamente nell’ambito della medicina estetica. 

Un altro impiego molto importante dell’acido ialuronico è quello nell’ambito dell’artrologia.

L’utilizzo dell’acido ialuronico in questo settore è dovuto al fatto che questa sostanza è uno dei componenti fondamentali del liquido sinoviale, che riempie le cavità articolarii. La principale funzione di questo liquido è di nutrire i tessuti e lubrificare le giunzioni articolari.

L’artrosi è una patologia molto comune, a carico delle articolazioni, che colpisce la cartilagine, provocando lesioni degenerative. Nei pazienti soggetti ad artrosi esiste una marcata riduzione delle capacità viscoelastiche del liquido sinoviale. La terapia più utilizzata per questo tipo di patologia è la intra-articolare con acido ialuronico. Tale terapia, nata inizialmente con lo scopo di diminuire la sintomatologia dolorosa, si è poi dimostrata efficace anche a livello curativo e preventivo. 

 

Come abbiamo visto, quindi, l’acido ialuronico è una sostanza dai più svariati utilizzi e di fondamentale importanza per l’organismo umano.